giovedì 2 dicembre 2010

"VIDEO DI SESSO CON ANIMALI-SUL WEB". DENUNCIA CHOC

LEGGO.IT
"VIDEO DI SESSO CON ANIMALI
SUL WEB". DENUNCIA CHOC
Giovedì 2 Dicembre 2010


L'Aidaa, associazione Italiana in Difesa di Animali e Ambiente, continua la sua battaglia contro la pornografia sempre più facile da trovare on line. In particolare è stato denunciato alla polizia postale di Milano ed alla procura della repubblica del capoluogo Lombardo la chiusura del sito "paradise" (omettiamo l'indirizzo completo) che contiene filmati pedopornografici. Il presidente, Lorenzo Croce, scrive nell'esposto tra l'altro che "sono presenti filmati a chiaro contenuto pornografico accessibili anche ai bambini ed ai minori con un semplice collegamento via internet. In particolare visitando il sito che ci è stato segnalato abbiamo individuato una sezione interamente dedicata a filmati (liberamente scaricabili e visionabili) relativi a sesso con animali (ed in particolare si segnalano filmati con sesso esplicito tra esseri umani, cani, cavalli, mucche e perfino anguille).

Per questo motivo L'Aidaa (www.aidaa.net) chiede l’immediato oscuramento del sito". Croce spiega anche la politica dell'associazione: "Noi non siamo né bigotti, né oscurantisti ma crediamo che si debbano evitare di rendere visibili e scaricabili questi orrendi filmini dove gli animali vengono sottoposti a crudeltà inaudita obbligandoli a girare loro malgrado scene di sesso estremo insieme a uomini e donne. Nel caso specifico questo sito merita una attenzione particolare da parte delle forze dell’ordine in quanto ad esso sono collegati anche filmati di pedopornografia altro fenomeno assai grave ma molto diffuso nella rete”.

http://www.leggo.it/articolo.php?id=93922&sez=ITALIA

martedì 10 agosto 2010

SALERNO, STRAGE DI CANI:"UCCISI DA CIBO AVVELENATO"

leggo.it

10 08 2010
SALERNO, STRAGE DI CANI:
"UCCISI DA CIBO AVVELENATO"

Almeno una decina di cani sono stati uccisi con del cibo avvelenato nei giorni scorsi ad Omignano, in provincia di salerno. Questo è quanto si sostiene nelle telefonate arrivate negli ultimi giorni al telefono amico di Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente). Al telefono dell'Aidaa è stata descritta una situazione di vera e propria moria di cani, avvelenati probabilmente da qualche abitante della zona per risolvere il problema del randagismo. Sempre secondo le segnalazioni pervenute al telefono amico di Aidaa, inoltre, i cani trovati morti (anche nei pressi di abitazioni e negozi, con conseguente pericolo per l'igiene) anzichè essere inviati all'istituto di zooprofilassi per la verifica delle cause del decesso e per l'individuazione del tipo di veleno utilizzato sono stati raccolti in maniera impropria dagli addetti alla pulizia urbana e smaltiti come semplice rifiuto. Aidaa e del presidente nazionale dell'associazione Lorenzo Croce di inviare un esposto alla procura della repubblica di Salerno per chiedere di indagare su quanto accaduto e di accertare le responsabilità. Allo stesso tempo, il presidente dell'Aidaa ha inviato una lettera al sindaco del comune di Omignano per chiedere che si faccia chiarezza sull'intera vicenda in quanto l'avvelenamento dei cani attraverso bocconi killer è un reato perseguibile penalmente.









http://www.leggo.it/articolo.php?id=75680

PITBULL SI LANCIA DA 7° PIANO E MUORE: "LASCIATO DA SOLO"

leggo.it

PITBULL SI LANCIA DA 7° PIANO
E MUORE: "LASCIATO DA SOLO"


Un pitbull stamani è precipitato dal settimo piano di un appartamento a Roma, in via Prenestina, ed è morto schiantandosi prima su un motorino e poi su un'auto in sosta. È accaduto verso le 8.30, all'altezza del civico 282. A quanto si è appreso dai vigili urbani del VI gruppo, che si occupano delle indagini, quando l'animale ha varcato la ringhiera del balcone era solo in casa. I proprietari del pitbull, sempre a quanto riferito dalla polizia municipale, sono in vacanza ed avevano incaricato una persona di portare il cibo all'animale. Danni lievi per l'auto, più rilevanti per il ciclomotore.

ESPERTO: "ABBANDONO SOCIALE" Il pitbull che questa mattina a Roma è precipitato dal settimo piano di un palazzo potrebbe essersi buttato di sotto perchè in preda alla sindrome da abbandono sociale, «un comportamento non raro negli animali e non legato alla razza», secondo Enrico Alleva, studioso del comportamento animale dell'Istituto Superiore di Sanità. «Di solito avviene quando c'è un cambiamento nella struttura sociale della famiglia - precisa Alleva - l'animale si sente socialmente isolato e può commettere atti irrazionali». Nel caso del pitbull, i proprietari erano andati in vacanza dopo aver incaricato una persona di portargli il cibo. Il cane, secondo Alleva, prima di superare la ringhiera del balcone «era in preda ad un'agitazione psico-motoria» e potrebbe aver saltato «nel tentativo di riunirsi alla famiglia». La sindrome da abbandono sociale, per l'esperto dell'ISS, si manifesta negli animali dopo 2-4 settimane, «quelli più resistenti possono arrivare fino a 6-8 settimane». Il caso del pitbull a Roma, segue di due giorni un altro evento analogo verificatosi a Lana, in provincia di Merano, in cui un cane si è buttato dal terzo piano, dopo essere stato lasciato solo dalla padrona. «È probabile che questi animali abbiano sofferto terribilmente per il distacco affettivo dai loro proprietari - commenta in una nota l'Ente Nazionale Protezione Animali - e la sofferenza si traduce, spesso, in uno stato di fortissimo stress emotivo e di inquietudine». L'Enpa suggerisce che prima di lasciare un cane in casa da solo sarebbe «buona norma educarlo alla separazione, lasciandolo in custodia per poche ore per volta prima di partire. Così il cane non soltanto si abitua alla lontananza affettiva ma comprende che la separazione è temporanea». «Ci sarebbe una grossa responsabilità» dei proprietari - aggiunge Pasqualino Santori, presidente del Comitato di Biotetica per la Veterinaria - se si trattasse di un caso in cui il cane è stato lasciato solo, «perchè non si è avuto il tempo di organizzare la partenza per tempo e abituare l'animale a stare da solo in casa».

IN ITALIA NON È FACILE Lasciare solo il cane a casa mentre si va in vacanza, come ha dimostrato oggi il pitbull che si è lanciato dal settimo piano a Roma, può essere tanto crudele quanto abbandonarlo. Ma è anche vero che non è affatto facile portarlo in vacanza. Lo sanno bene le migliaia di proprietari del miglior amico dell'uomo. Ristoranti, alberghi, spiagge, parchi spesso sono out alla loro presenza e creano disagi non indifferenti a chi non se ne separerebbe mai, nemmeno in moto. È il caso di un signore della Versilia, che aveva messo sul sedile posteriore della sua motocicletta un maltese di piccola taglia con tanto di casco e che è stato multato (78 euro) dai vigili: il codice lo non consente. Anche portare il cane in spiaggia, o fare il bagno insieme tra le onde può costare salato. Le cosiddette 'Bau Beach', dove ciò è permesso, infatti non sono molte. Lo scorso anno secondo i dati dell'Aida sono stati oltre 59 mila i proprietari di cani multati, in media di circa 400 euro. Quel che è peggio è che non sempre sui litorali sono segnalati i divieti. All'estero alberghi, pub pensioni, stazioni di servizio hanno spesso aree riservate agli amici a quattro zampe. La loro presenza è ben tollerata nei luoghi montani, anche per la vastità degli spazi rispetto ai più affollati litorali. In Italia, per «dare una zampa» ai proprietari in difficoltà, sulla scia di ciò che avviene all'estero, è stato attivato il sito pets-hotel.it, realizzato da Federalberghi - Confturismo, con il patrocinio del ministero del Turismo. Nel suo database sono presenti più di 11.500 alberghi in grado di ospitare animali.

http://www.leggo.it/articolo.php?id=75685

lunedì 2 agosto 2010

Strage di balene in Danimarca: l’acqua si tinge di rosso, l’umanità di nero


02/08/2010 - 20:08
Strage di balene in Danimarca: l’acqua si tinge di rosso, l’umanità di nero






Si chiamano delfini balena, o globicefali, o ancora balene pilota e sono degli animali estremamente socievoli, tanto che, da sempre, nuotano fino a riva per fare visita agli esseri umani, i loro carnefici.Per fare che niente sia lasciato al caso i residenti del luogo “aiutano” gli animali a correre incontro alla loro morte, spingendoli dove l’acuqa è meno profonda con l’ausilio dei motoscafi. Le isole Far Oer, sotto la giurisdizione territoriale della Danimarca, ma che in realtà godono di autonomia invidiabile, sono il teatro di ciò che da molti è considerato un vero e proprio scempio, commesso dagli abitanti ai danni dgli ignari cetacei, in quella che pare addirittura configurarsi come una festa.

Secondo il blog di Beppe Grillo infatti “le scuole chiudono e i bambini si recano in spiaggia insieme ai genitori. La popolazione, vestita con i costumi tradizionali, si appresta a ricevere i cetacei“. Quando le balene arrivano “l’accoglienza a loro riservata è fatta di uncini, asce e coltelli. Gli “addetti” piantano le loro armi nelle carni degli animali, mamme con i loro piccoli, o maschi adulti e potenti non fa alcuna differenza, fino a quando questi iniziano ad urlare, quasi come fossero umani. Fatto questo, la seconda fase è quella del coltello, con il quale “affettano”, ancora viventi, le balene, portandosi via le loro carni. Ciò che resta dei cetacei, pare venga lasciato in spiagga a marcire, e il “ciò che resta”, talvolta, è ancora vivo.

L’assurda pratica va avanti almeno dal 1709 e non accenna ad arrestarsi. Poche settimane fa, un’attivista dell’associazione Sea Shepard è riuscito a farsi passare come studente in vacanza ed ha documentato l’incredibile massacro. Le immagini sono a dir poco raccapriccianti. La giustificazione? L’economia locale, una delle tante, ma già anni fa Greenpeace spiegava che, quel massacro, “non è un’attività di sostentamento per le popolazioni locali“, e continua tutt’ora a spiegarlo.

Pare non ci senta nessuno, tutti però possono vedere, l’acqua, che da un colore azzurro-verde, passa, in pochi minuti ad assumere una tonalità rosso sangue, quello delle balene. Immersi per metà in quel sangue, passeggiano tranquillamente i bambini, una camminata forse considerata addirittura istruttiva, più ancora che andare a scuola, visto che addirittura le strutture scolastche vengono chiuse per l’occasione. Uno scenario che nella sua completezza è inquietante, soprattutto per ciò che rappresenta.

C’è da riflettere, senza voler fare della filosofia, se questa non sia, come altre a dire il vero, una delle tante pagine nere della storia umana. La stessa pagina, dello stesso libro, che si ripete automaticamente da alcuni secoli.E’ davvero così differente, il massacro sistematico degli esseri umani e quello ai danni di animali? E’ davvero chi, o cosa ( per i più pretenziosi) viene ucciso ciò che va considerato nel valutare la gravità di un atto, o è forse il principio, la ragione che muove quello stesso atto, che andrebbe presa maggiormente in considerazione? Qui non si tratta di fare discorsi animalisti, che ovviamente, nella loro totalità, condannano simili iniziative, si tratta invece di pensare in modo molto approfondito a cosa succede nelle Far Oer, al valore che viene dato al concetto di vita in se stessa.

Non si vuole nemmeno contestare l’uccisione di quei poveri animali, e lo si dovrebbe fare, ma qui il punto è ancora un altro, paradossalmente, perchè ciò che appare davvero insopportabile agli occhi dell’uomo comune, è il modo, con il quale i delfini balena vengono sterminati, un modo che non è possibile non definire come infinitamente crudele. Nemmeno è possibile riuscire a credere, a dir la verità, che l’acqua che si tinge di rosso sia interpretato dalla popolazione locale come un’occasione festosa, un qualcosa da celebrare; ma se davvero così fosse, allora, sostenere che l’umanità, in quel caso, si sia tinta di nero, un nero che odora di morte, non sarebbe poi forse così lontano dalla realtà.

A.S.



http://www.newnotizie.it/2010/08/02/strage-di-balene-in-danimarca-lacqua-si-tinge-di-rosso-lumanita-di-nero/

mercoledì 28 luglio 2010

Catalogna abolisce la corrida


TG.COM
Catalogna abolisce la corrida
28/7/2010

Il divieto scatterà a partire dal 2012

Il parlamento catalano ha approvato l'abolizione della corrida nella regione con 68 voti a favore, 55 contrari e 9 astensioni. Il divieto scatterà a partire dal 2012. La Catalogna è la seconda regione della Spagna a vietare le corride, dopo l'arcipelago delle Canarie che l'ha fatto nel 1991. Dopo la lettura del voto è esplosa la gioia degli attivisti per i diritti degli animali che assistevano alla seduta.



Applausi del pubblico ai parlamentari dell'Erc (Sinistra repubblicana) e del'Icv (Iniziativa per la Catalogna verde), i quali hanno hanno ricambiato a loro volta con un applauso. La festa è proseguita all'esterno dell'Aula, dove i membri di diverse associazioni animaliste hanno festeggiato con lacrime, abbracci e urla di gioia lo storico evento.

Prima del voto, la portavoce dell'associazione "Prou!", Anna Mula, aveva chiesto al parlamento regionale di dare "un messaggio di compassione e di progresso all'umanità", mettendo fine alla "tortura" della lotta tra uomini e tori. Il voto di oggi potrebbe incoraggiare i gruppi animalisti a chiedere l'abolizione della manifestazione anche nel resto del Paese.

Una proposta in questo senso è stata già avanzata da alcune associazioni di Madrid, in risposta alla mossa della presidentessa della comunità autonoma della capitale Esperanza Aguirre, che ha annunciato che la regione dichiarerà la corrida parte del suo patrimonio culturale.

A differenza delle isole, dove non si celebravano "fiestas" da anni, la proibizione in Catalogna rischia di avere un impatto molto più importante sulla corrida, uno spettacolo atavico, che sempre meno spagnoli vanno a vedere e molti considerano "crudele", ma la cui sopravvivenza è per i suoi difensori "un atto di libertà".



http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo487375.shtml

mercoledì 5 maggio 2010

Fattorino "sposa" la sua gatta

Fattorino "sposa" la sua gatta
4/5/2010

Germania, "coppia" conviveva da 10 anni
Nel villaggio tedesco Posse, vicino Dresda, il fattorino di un corriere internazionale, ha deciso di "sposare", dopo dieci anni di convivenza, la sua anziana gatta per ufficializzare il suo amore. La legge tedesca vieta i matrimoni con gli animali e dunque la cerimonia è stata celebrata da un'attrice. Lo sposo indossava un frac con cappello a cilindro ed anche la "sposa-gatta" era vestita con un mini abito bianco.


L'uomo, Uwe Mitzscherlich, 39 anni, ha organizzato la cerimonia in tutti i dettagli, con tanto di musica, abiti e invitati. Mitzscherlich ha ingaggiato un'attrice, Christine-Maria Lohri, che per 300 euro, ha celebrato la cerimonia come cancelliere, mentre il fratello gemello, Erik ha fatto da testimone. La "coppia" si è conosciuta in vacanza nel Mar Baltico a Sassnitz, quando Cecilia, la gatta, aveva solo cinque anni.

Con il passare del tempo Cecilia ha cominciato a aoffrire di asma e ora Mitzscherlich temendo di perderla prematuramente ha deciso di sposarla. "Tra me e Cecilia c'è un legame interiore, un'armonia di cuori. E' una cosa unica", ha detto Mitzscherlich alla Bild.


http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo480662.shtml

venerdì 30 aprile 2010

Il Dna svela che le orche sono (almeno) tre specie diverse

[ 26 aprile 2010 ] Aree protette e biodiversità


Il Dna svela che le orche sono (almeno) tre specie diverse



LIVORNO. Lo studio "Complete mitochondrial genome phylogeographic analysis of killer whales (Orcinus orca) indicates multiple species", pubblicato recentemente su Genome Research, svela che le orche non appartengono ad una sola specie: i campioni dei tessuti di 139 orche provenienti da tutto il mondo ha permesso di capire che ci sono almeno tre specie distinte di orche. I biologi sospettavano da tempo che le diverse colorazioni varianti tra il nero e il grigio e le forti differenze di dieta delle varie popolazioni fossero più di sottili differenze. «Per esempio, una delle nuove specie di orche dell'Antartide si ciba di foche, mentre un'altra mangia pesce - ha spiegato Phillip Morin del Southwest Fisheries Science Center della National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa) di La Jolla, California, che ha condotto la ricerca - Il patrimonio genetico dei mitocondri nelle orche, come negli altri cetacei, cambia pochissimo nel corso del tempo, il che rende difficile rilevare se si sia evoluta qualsiasi differenziazione recente delle specie senza guardare l'intero genoma. Ma utilizzando un metodo relativamente nuovo chiamato "highly parallel sequencing" abbiamo mappato l'intero genoma dei mitocondri delle cellule da un campione di orche a livello mondiale, siamo riusciti a vedere differenze chiare tra le specie». Secondo i ricercatori statunitensi anche altri tipi di orca potrebbero essere specie o sottospecie distinte, ma ci vorranno ulteriori analisi per esserne sicuri.

Per ora le tre differenti orche dell'Antartico sono designate con nomi provvisori: Type A; Middle; Type B; Bottom ; Type C designata da Pitman and Ensor, J. Cetacean Research and Management.

Il Typo-B "pack ice killer whale" dall' Antartico si distingue per la grande macchia con due tonalità di grigio vicina agli occhi. E' specializzata nella caccia alla foche, che spesso buttano giù dal ghiaccio galleggiante per catturarle.

Type-A "killer whale from the Antarctic", nota per la netta colorazione bianco e nera. Vive in mare aperto e si nutre principalmente di altri cetacei.

Il Type-C "Ross Sea killer whale" dell'Antarctico si differenzia per una macchia oculare molto ridotta e angolata. E' la più piccola dei 3 tipi di orche antartiche e si ciba di pesci che si trovano soprattutto sotto la banchisa polare, approfittando soprattutto dello scioglimento dei ghiacci durante l'estate australe.

La NE Pacific Transient killer whale dell'Alaska ha una colorazione ed un aspetto molto simile all' Antarctic Type A killer whales, ma è geneticamente distinta da loro. Le orche "Transient" si nutrono di tutti i tipi di mammiferi marini, tra cui altri cetacei, delfini e foche e leoni marini.

I ricercatori della Noaa che hanno sequenziato il Dna mitocondriale delle orche che si trasmette con poche modifiche da madre a figli, spiegano che «Le orche (Orcinus orca), attualmente comprendevano una sola specie cosmopolita, con una dieta diversificata. Tuttavia, gli studi degli ultimi 30 anni hanno rivelato popolazioni di "ecotipi" simpatrici con discrete differenze in preferenze di prede, morfologia e comportamenti. Anche se questi ecotipi evitano interazioni sociali e non sono noti per incrociarsi, gli studi genetici finora hanno trovato livelli estremamente bassi di diversità nel controllo della regione mitocondriale, e pochi chiari modelli filogeografici in tutto il mondo. Questo basso livello di diversità è probabilmente dovuta ai bassi tassi di mutazione mitocondriale che sono comuni per i cetacei. Usando le orche come caso di studio, abbiamo sviluppato un metodo "readily sequence", assemblando e analizzando completamente il genoma mitocondriale da un gran numero di campioni, per valutare con maggiore precisione filogeografia e i tempi di divergenza stimati. Questo rappresenta un importante strumento per la gestione della fauna selvatica, non solo per le orche ma per molti taxa marini. Abbiamo usato high-throughput sequencing per rilevare tutte la variazioni del genoma mitocondriale di 139 campioni del Nord Pacifico, dell'Atlantico del nord e degli oceani del sud. L'analisi filogenetica ha indicato che ciascuno degli ecotipi noto rappresenta un clade fortemente sostenuto con tempi di divergenza che vanno da circa 150.000 a 700.000 anni fa. Pensiamo di poter indicare che i tre cosiddetti ecotipi possano essere elevati interamente a specie, e che i restanti tipi, possano essere riconosciuti come sottospecie in attesa di ulteriori dati. La definizione di adeguate denominazioni tassonomiche facilitano notevolmente la comprensione degli impatti ecologici e le esigenze di conservazione di questi importanti predatori marini. Prevediamo che le phylogeographic mitogenomic diventerà un importante strumento per migliorare le statistiche della filogeografia e per fare stime più precise dei tempi di divergenza».

Le orche come specie singola non sarebbero da considerare una specie in pericolo, ma alcune popolazioni di questi cetacei sono a forte rischio e godono di forme di protezione, la stessa Noaa ha designato una popolazione di orche che vive nel Pacifico al largo della costa dello stato di Washington, come in via di estinzione. La nuova suddivisione in più specie può modificare questa situazione e spingere ad una maggiore salvaguardia di quelle che fono ad ora si consideravano poco più di "tribù".



http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=4560