lunedì 2 agosto 2010

Strage di balene in Danimarca: l’acqua si tinge di rosso, l’umanità di nero


02/08/2010 - 20:08
Strage di balene in Danimarca: l’acqua si tinge di rosso, l’umanità di nero






Si chiamano delfini balena, o globicefali, o ancora balene pilota e sono degli animali estremamente socievoli, tanto che, da sempre, nuotano fino a riva per fare visita agli esseri umani, i loro carnefici.Per fare che niente sia lasciato al caso i residenti del luogo “aiutano” gli animali a correre incontro alla loro morte, spingendoli dove l’acuqa è meno profonda con l’ausilio dei motoscafi. Le isole Far Oer, sotto la giurisdizione territoriale della Danimarca, ma che in realtà godono di autonomia invidiabile, sono il teatro di ciò che da molti è considerato un vero e proprio scempio, commesso dagli abitanti ai danni dgli ignari cetacei, in quella che pare addirittura configurarsi come una festa.

Secondo il blog di Beppe Grillo infatti “le scuole chiudono e i bambini si recano in spiaggia insieme ai genitori. La popolazione, vestita con i costumi tradizionali, si appresta a ricevere i cetacei“. Quando le balene arrivano “l’accoglienza a loro riservata è fatta di uncini, asce e coltelli. Gli “addetti” piantano le loro armi nelle carni degli animali, mamme con i loro piccoli, o maschi adulti e potenti non fa alcuna differenza, fino a quando questi iniziano ad urlare, quasi come fossero umani. Fatto questo, la seconda fase è quella del coltello, con il quale “affettano”, ancora viventi, le balene, portandosi via le loro carni. Ciò che resta dei cetacei, pare venga lasciato in spiagga a marcire, e il “ciò che resta”, talvolta, è ancora vivo.

L’assurda pratica va avanti almeno dal 1709 e non accenna ad arrestarsi. Poche settimane fa, un’attivista dell’associazione Sea Shepard è riuscito a farsi passare come studente in vacanza ed ha documentato l’incredibile massacro. Le immagini sono a dir poco raccapriccianti. La giustificazione? L’economia locale, una delle tante, ma già anni fa Greenpeace spiegava che, quel massacro, “non è un’attività di sostentamento per le popolazioni locali“, e continua tutt’ora a spiegarlo.

Pare non ci senta nessuno, tutti però possono vedere, l’acqua, che da un colore azzurro-verde, passa, in pochi minuti ad assumere una tonalità rosso sangue, quello delle balene. Immersi per metà in quel sangue, passeggiano tranquillamente i bambini, una camminata forse considerata addirittura istruttiva, più ancora che andare a scuola, visto che addirittura le strutture scolastche vengono chiuse per l’occasione. Uno scenario che nella sua completezza è inquietante, soprattutto per ciò che rappresenta.

C’è da riflettere, senza voler fare della filosofia, se questa non sia, come altre a dire il vero, una delle tante pagine nere della storia umana. La stessa pagina, dello stesso libro, che si ripete automaticamente da alcuni secoli.E’ davvero così differente, il massacro sistematico degli esseri umani e quello ai danni di animali? E’ davvero chi, o cosa ( per i più pretenziosi) viene ucciso ciò che va considerato nel valutare la gravità di un atto, o è forse il principio, la ragione che muove quello stesso atto, che andrebbe presa maggiormente in considerazione? Qui non si tratta di fare discorsi animalisti, che ovviamente, nella loro totalità, condannano simili iniziative, si tratta invece di pensare in modo molto approfondito a cosa succede nelle Far Oer, al valore che viene dato al concetto di vita in se stessa.

Non si vuole nemmeno contestare l’uccisione di quei poveri animali, e lo si dovrebbe fare, ma qui il punto è ancora un altro, paradossalmente, perchè ciò che appare davvero insopportabile agli occhi dell’uomo comune, è il modo, con il quale i delfini balena vengono sterminati, un modo che non è possibile non definire come infinitamente crudele. Nemmeno è possibile riuscire a credere, a dir la verità, che l’acqua che si tinge di rosso sia interpretato dalla popolazione locale come un’occasione festosa, un qualcosa da celebrare; ma se davvero così fosse, allora, sostenere che l’umanità, in quel caso, si sia tinta di nero, un nero che odora di morte, non sarebbe poi forse così lontano dalla realtà.

A.S.



http://www.newnotizie.it/2010/08/02/strage-di-balene-in-danimarca-lacqua-si-tinge-di-rosso-lumanita-di-nero/

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