giovedì 21 febbraio 2008

CRUSCHING O SQUISHING-UCCIDERE ANIMALETTI PER L'ECCITAZIONE SESSUALE!

Animaletti uccisi per fare video sado-maso, una pratica che oltre a coinvolgere il sado-masochismo e il feticismo integra perfettamente anche la zoofilia. E’ quella definita del crusching o squishing, che in America è stata perseguita da una legge federale (106-152 (Title 18, Section 48) del 1999 in quanto tale pratica manifestava una crudeltà gratuita nei confronti di alcuni animali.
I crush o squish video rappresentano donne che vengono riprese in un’azione di schiacciamento di alcuni piccoli animali (topi, rane, pulcini, conigli nani…). Il piede della donna nudo, ovvero con una scarpa con un tacco a spillo, calpesta delicatamente l’animale terminando però con l’uccisione dello stesso.
Questa pratica estrema veniva utilizzata da alcuni uomini riprendendo la scena con una videocamera e provandone particolare eccitazione e piacere.

lunedì 18 febbraio 2008

STOP A CHI USA CANI PER L'ELEMOSINA

Prima di Natale, in corso Vittorio Emanuele, è stata la volta dei vigili, che hanno recuperato da una zingara un cucciolo che non dava quasi più cenno di vita. Hanno sequestrato l’animale, perché la legge vieta l’accattonaggio coi più piccoli, e fortuna ha voluto che al canile ci fosse una femmina che stava allattando altri piccoli. Per affrontare questi casi, è entrato in funzione dall’inizio del 2008 a Milano il presidio di guardie eco-zoofile che, grazie alla convenzione col Comune, si occuperà di prevenzione e tutela degli animali in difficoltà.
«È ora di dire basta all’uso degli animali per l’accattonaggio, all’abbandono dei cani, al maltrattamento», ha detto il garante per la Tutela degli animali, Gianluca Comazzi, presentando il gruppo di guardie. Se incrociate un padrone violento, se vedete un rasta con due a tre animali pelle e ossa, se trovate una rom chiede l’elemosina esibendo un cucciolo di pochi mesi, come spesso succede davanti ai supermercati o alle fermate del metrò, se vi cade l’occhio su il migliore amico dell’uomo saltare nel baule buio e senza aria di una vecchia autovettura, potete intervenire alzando la cornetta. Basta una telefonata ai numeri dell’Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali) allo 02.6427882, oppure del Comune allo 02.88467700, oppure inviare una mail a guardiemilano@oipaitalia.com, per attivare l’intervento delle guardie.
Il problema più sentito è il maltrattamento, ma preoccupano anche gli addestramenti illegali per il combattimento e altre pratiche incivili che minano la sopravvivenza e il benessere degli animali. «Era necessario potenziare le attività di prevenzione, controllo e repressione del fenomeno, secondo linee di indirizzo precise – ha sottolineato il Garante per la tutela degli animali - ecco perché è con soddisfazione che posso annunciare la nascita di questo presidio, reso possibile grazie alla disponibilità dell’Oipa che svolgerà il servizio di prevenzione e repressione. Il nostro obiettivo è di aumentare del 50% gli interventi contro il maltrattamento dei migliori amici dell’uomo». Le Guardie Eco-Zoofile saranno riconoscibili perché porteranno sulla divisa l’indicazione del Comune e diventeranno così un punto di riferimento, collaboreranno con le Asl e saranno di supporto sia alle strutture pubbliche e private, sia ai cittadini che ne facciano richiesta. E per chi fosse interessato ad agire, oltre che a denunciare, l’Oipa organizza un corso di preparazione e aggiornamento dei volontari. Per informazioni: Oipa Italia Onlus – Tel. 02/6427882.
Da il Giornale
Brava Moratti
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LA STAGIONE VENATORIA-UN DISASTRO!

''Disastroso'' così definisce l'Enpa, il quadro della stagione venatoria che si chiude domani.
Oltre 200 milioni in base alle prime stime, gli animali uccisi da chi pratica il "nobile sport" della caccia.
A questo numero vanno aggiunti i cosiddetti ''abbattimenti selettivi'', cioe' le vittime della caccia in deroga e dei bracconieri.
''La caccia non e' un diritto, bensi' una concessione'' spiega l'Enpa, ed anche una concessione barbara, aggiungo io.
''I cacciatori hanno anche il privilegio di poter entrare nei fondi agricoli privati senza dover essere autorizzati dal proprietario, una ingiustizia contro cui le associazioni animaliste hanno intrapreso una raccolta firme''. Poi c'e' la questione delle deroghe rispetto alla caccia delle specie. Secondo l'Enpa la caccia in deroga e' causa della morte di centinaia di migliaia di piccoli uccelli (passeri, storni, corvidi) colpevoli di arrecare danni definiti ''gravissimi'' all'agricoltura ma mai accertati. Fringuelli e peppole, spiegano gli animalisti, ''vengono uccisi solo perche' rientrano nella cosiddetta caccia tradizionale e quindi per puro diletto''. Sulla caccia in deroga l'Enpa ha redatto un dossier: l' associazione nel 2007 ha accertato l'uccisione di oltre un milione e seicentomila esemplari.
Per la LIPU il bracconaggio é il nemico numero uno nella stagione venatoria 2007-2008, per contrastarlo ha messo all'opera 83 guardie venatorie che hanno effettuato quasi 1.000 controlli sul territorio nazionale, sequestrato oltre 2 mila trappole e denunciato 124 persone per caccia illegale, bracconaggio, uccellagione, commercio illegale di fauna.
''L'Italia e' sotto procedura d'infrazione dal 2006 - afferma Giuliano Tallone, presidente Lipu - anche per via di un utilizzo scorretto delle deroghe, che sono diventate, nel corso degli anni, una modalita' permanente di caccia alle specie protette. Insomma, una specie di trucco per poter cacciare di piu', che ha esposto il Paese alle forti censure della commissione europea e che, non si dovesse correre ai ripari, lo condurra' a sanzioni milionarie''.
E meno male che avevamo un verde come ministro dell'ambiente...
L'unico dato "positivo" é che 54 cacciatori si sono sparati fra loro, per errore e sono morti e 100 sono rimasti feriti.
Orpheus


permalink | inviato da Orpheus il 30/1/2008

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LA CACCIA ALLE BALENE

L'accordo tra Stati Uniti e Giappone per bloccare la caccia alle balene c'è. Lo ha annunciato l'ambasciatore americano a Tokyo, Thomas Schieffer, a un gruppo di giornalisti. La firma, se confermata anche da parte del governo nipponico, sarebbe un evento storico. Primo, perché la caccia alle balene è un'atrocità che nel XXI secolo non dovrebbe più esistere, così come quella delle foche in Canada. Secondo, perché il Giappone è il principale Paese cacciatore. Da solo ne uccide oltre mille, più della metà del totale ufficialmente denunciato, anche se i numeri veri non si sapranno mai. Per questo dichiarazioni del genere sono così importanti. L'ambasciatore ha detto che un gruppo di negoziatori americani e giapponesi ha studiato un documento proposto dagli Usa per porre fine alla mattanza. Per Schieffer si sarebbe giunti a un accordo affinché non si caccino più cetacei almeno fino alla prossima conferenza della Commissione Baleniera Internazionale, che si terrà in Cile a maggio del 2008. Gli Stati Uniti, così come l'Australia, stanno facendo sempre più pressioni su Tokyo perché proprio per queste settimane il governo nipponico ha programmato la più grande caccia "per scopi scientifici" mai fatta finora. Il Giappone, con la Norvegia, è il Paese che sfida apertamente ogni disposizione internazionale contro l'uccisione dei cetacei, e a poco può la Commissione Baleniera Internazionale. L'organiz zazione è l'unica a fornire le linee guida sulla caccia per evitare che si ripeta quello che è accaduto nel 1961, dove il numero di esemplari uccisi arrivò a 66.000. La Commissione ha reso operativa, nel 1986, una moratoria contro la caccia commerciale. L'anno dopo il Giappone ha dato il via a quella per "scopi scientifici". Di peggio fa solo Oslo, che dal 2001 ha ufficialmente ripreso il commercio internazionale della carne e del grasso delle balene. In queste settimane tutto è pronto per l'ultimo eccidio: la più grande mattanza mai organizzata dal Giappone. Si tratta di cinquanta balene che si dirigono verso l'Antartide per l'estate. È uno dei momenti in cui gli animali sono più esposti perché migrano verso sud lungo la costa australiana. Canberra ha fatto già sapere che scorterà le balene dall'alto, monitorandole con appositi aerei. Intanto tutti aspettano la conferma del governo giapponese sull'ac cordo con Washington, che salverebbe quei cinquanta cetacei.
fonte Libero
Si stanno estinguendo ma ancora c'é chi dà la caccia a questo gigante buono del mare. Comunque qualcuno ci prova a fermare le mattanze. Grazie agli USA.
Orpheus



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ARTE SADICA E CRUDELE-FRULLARE I PESCIOLINI ROSSI!

Peter Meyer, direttore del Trapholt Art Museum di Kolding (Danimarca), posa davanti ai frullatori con pesciolini rossi che facevano parte di una mostra allestita nello scorso mese di febbraio (2003). L’installazione, creata dall’artista danese di origine cilena Marco Evaristi, veniva azionata dai visitatori, spingendo il bottone che metteva in moto l’elettrodomestico. Ciò è valso a Meyer una denuncia per crudeltà nei confronti degli animali. Il tribunale lo ha assolto, perché i pesci morivano “all’istante” e “in modo umano”.

C’era una volta l’Arte, che scaturiva dalla parte migliore dell’essere umano, la più bella, quella che avvicinava a Dio per chi è credente, al mistero dell’universo per chi non lo é. Quella che toglieva il fiato, che faceva salire agli occhi lacrime di commozione.Quell’arte è morta insieme ai suoi più insigni rappresentanti.
Adesso tutto e' arte, e c’è anche chi fa passare per arte la crudeltà umana, il sadismo di chi si accanisce contro i più deboli e indifesi.
Capita quindi che in quel di Danimarca frullare pesci rossi sia considerata arte e in quel di Costarica far morire di fame e di sete un cane, anche.
Quello che lascia senza parole, ovviamente a parte l’iniquità dei presunti artisti, è che i visitatori delle mostre si sono mostrati indifferenti a tanta crudeltà, e che un tribunale abbia persino assolto il frullatore di pesci rossi vivi, perchè questi morivano in modo rapido ed "umano". Dando così all'aggettivo "umano" una valenza spietata, che ben si adatta all'animo di certi pseudo artisti.
D'altronde se un orinatoio é fra le opere più influenti del '900, il "frullatore di pesci", magari diventerà quella più rappresentativa del terzo millennio, perchè riflette il totale annullamento di ogni valore,
la totale resa dell'intelletto, dell'etica, dell'umanità, della compassione, del rispetto verso gli altri e verso la natura, alla PROVOCAZIONE estrema, che ha un'unica prerogativa disgustare lo spettatore.
Un mondo alla rovescia che si accanisce contro chi non può difendersi.
Orpheus



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UCCIDE CANE PER ARTE ORA SI SCUSA!

Biennale a rischio per Guillermo Habacuc Vargas, lo ‘'peudoartista'’ 50enne del Costa Rica che ha messo in mostra un cane randagio (guarda la fotogallery), legato in un angolo della sala, lasciandolo morire di fame e sete. Oltre 150.000 persone da tutto il mondo, in pochissimi giorni, hanno espresso la propria indignazione verso quella che, secondo loro, non può essere certo considerata un'opera d'arte.
A quanto pare Vargas avrebbe pagato dei bambini affinché catturassero un cane per poi utilizzarlo come 'opera d'arte' che consisteva appunto nel guardare l'agonia e la sofferenza fino alla morte. Ai visitatori sarebbe stato vietato di portare cibo e acqua e chiunque cercava di avvicinarsi per accudire l'animale veniva allontanato in malo modo con insulti. Sopra il cane morente, una scritta fatta di croccantini con la frase: ‘Eres lo que lees’ (‘Sei quello che leggi'). Secondo l’’artista’ lo scopo era quello di testimoniare l'indifferenza dell'essere umano nei confronti di altri esseri viventi. In un'intervista rilasciata a la 'Nación', ha dichiarato: "Lo scopo del lavoro non era causare sofferenza alla povera innocente creatura, bensì illustrare un problema. Nella mia città natale, San Josè, Costa Rica, decine di migliaia di randagi muoiono di fame e malattia e nessuno dedica loro attenzioni. Ora, se pubblicamente mostri una di queste creature morte di fame, come nel caso di Nativity, ciò crea un ritorno che evidenzia una grande ipocrisia in tutti noi. Nativity era una creatura fragile e sarebbe morta comunque su una strada". Fatto sta che il cane, secondo quanto riferisce Leonor Gonzalez, editore del supplemento culturale di ‘La Prensa’ in Nicaragua, sarebbe morto il giorno seguente a quello in cui sono state scattate le foto.
Diversa la versione della galleria nicaraguense che ha ospitato l’allestimento, secondo la quale l'artista avrebbe trovato il cane in un vicolo e l'avrebbe portato nella galleria senza che fosse previsto. Secondo loro, inoltre, sarebbe stato correttamente alimentato per tutto il tempo tranne le tre ore della mostra. Il cane non è poi morto ma secondo loro è "scappato" in un momento di disattenzione.
Ma i dubbi restano. Come è possibile che la galleria non abbia imposto a Vargas di liberare il cane? E ancora: è possibile che nessuno sia andato lì con prepotenza – anche violenza – per portarsi via l’animale? Per di più l’artista è stato scelto per rappresentare il suo Paese nella ‘Biennale Centroamericana 2008’ che si terrà in Honduras. In quest’ultimo caso, almeno, qualcosa si è mosso. Le ire di associazioni animaliste e di cittadini di ogni parte del mondo hanno fatto sì che un rappresentante della Biennale abbia contattato Vargas, mediante lettera scritta in cui è stato espresso lo sconcerto riguardo la pubblicità negativa ricevuta da ‘Sei quello che leggi’ ed è stata messa in dubbio la legittimità dell'ammissione come eccellente artista e rappresentate. A questo punto l’artista ha chiesto pubblicamente scusa e promesso che non riproporrà mai più simili progetti. Vargas, in un comunicato diffuso via web afferma che ‘Sei quello che leggi’ non verrà più chiamata "opera d'arte", in segno di rispetto verso quanti si sono sentiti offesi. Ha ammesso l'errore ed ha affermato che avrebbe dovuto salvare il cane invece di lasciarlo morire. E chiede a tutti di accettare le sue scuse.
“Far soffrire e uccidere un cane lasciandolo morire di fame per far comprendere un problema come quello del randagismo è certamente un modo perverso per informare l'opinione pubblica – dichiara Massimo Comparotto, presidente dell'OIPA Italia (Organizzazione internazionale Protezione animali) - In verità quest'opera 'artistica' è solo l'ennesimo esecrabile squallido tentativo per far parlare di sé per riempire una galleria d'arte. Josè Morales, vice presidente del 'Special Unit for Animal Protection and Rescue' ha commentato: "Il cane è stato legato senza cibo, non capisco come ciò possa essere considerato arte". Raymond Schnog, presidente della 'Humanitarian Association for Animal Protection', ha condannato l'atto definendolo pura crudeltà, "non comprendo come un animale possa essere stato lasciato morire di fame sul pavimento mentre una frase sulle pareti era stata composta usando cibo".
Queste organizzazioni stanno studiando il caso per presentare un ricorso davanti al tribunale locale.
Da IGN
L'unica nota positiva che se ne può ricavare da questa vergognosa faccenda é che gli individui come Vargas, hanno capito che certa "pubblicità" NON PAGA. Che centinaia di migliaia di proteste da ogni parte del globo, non sono un buon biglietto da visita...si spera che serva da monito ai soliti imitatori.
La madre degli idioti, purtroppo é sempre incinta.
Orpheus
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UNIONE EUROPEA-NO ALL'ARTISTA CHE HA FATTO MORIRE IL CANE DI FAME!

Siamo a quota 152mila. Le petizioni on line contro il sedicente artista Guillermo Habacuc Vargas, piovono da tutto il mondo e si moltiplicano. Ora anche nel nostro paese la gente si sta muovendo per stigmatizzare la sadica iniziativa «culturale» di Habacuc e impedire che l’autore possa replicarla in qualche altro museo compiacente. Un cane lasciato morire di fame, con una corda al collo e una catena che lo tiene lontano da una scodella di cibo, è tortura. Qualcuno la spaccia per arte.
La Ue, intanto, ha deciso di mettere al bando l’arte omicida chiudendo le porte dei principali musei ad Habacuc. Il commissario Frattini, promotore dell’iniziativa, ha già iniziato le consultazioni con altri delegati per verificare in che modo si possa vietare al costaricano di «esternare» al di fuori dai confini del suo paese. E mentre i politici stanno lavorando in questo senso, la gente protesta sonoramente.
Il fattaccio è noto ai lettori del nostro Giornale. Questo «artista» ha legato un indifeso cane randagio a una corda e lo ha fatto morire di fame e di sete in una galleria d’arte della Costarica nell’indifferenza dei visitatori che ne hanno anche ammirato l’agonia.
La notizia è stata efficacemente commentata da Mario Cervi che ha ben definito Habacuc un mascalzone e probabilmente un pazzo. «Sono strettamente consigliabili nei suoi confronti misure cautelari, una delle quali potrebbe consistere nel tenerlo legato a una catena, senza cibo», scrive il nostro direttore.
Purtroppo, inl Costa Rica il signor Habacuc sembra gettonato a tal punto che potrebbe essere candidato a rappresentare il proprio paese alla prestigiosa Biennale Centroamericana Honduras 2008. Una candidatura che il mondo dovrebbe impedire e potrebbe farlo con una sollevazione popolare. Le petizioni on line servono proprio a questo, a isolare Habacuc nel suo delirio di onnipotenza.
Una scelta che potrebbe screditare l’intera mostra internazionale se non fermato in tempo. Per questo anche il capogruppo dei verdi alla Camera Angelo Bonelli. invita a firmare la petizione online e chiedere così agli organizzatori della Biennale Centroamericana di non ospitare le opere di Habacuc. «Ci associamo alla richiesta del Commissario Franco Frattini affinché Italia e Unione europea chiudano le porte a questo sedicente artista».
Riassunto dal Giornale
Se non si volta il viso dall'altra parte, la morte del povero Natividad non sarà inutile, perchè il suo assassino e torturatore otterrà l'esatto contrario di ciò che si era proposto. Otterrà di essere messo al bando, otterra di vedere boicottare la sua ignobile attività, che chiama arte.
Se, al contrario, tutto questo clamore, gli frutterà pubblicità e quindi guadagni, quel bastardo, magari, replicherà l'esperimento. Senza contare, che altri sedicenti "artisti", potrebbero mettere in atto altre forme di perverso sadismo spacciate come opere.
In questi casi la condanna deve essere pesante e portare a serie conseguenze. Bene ha fatto il nostro Frattini.
Natividad forse era solo un cane, per tanta gente, ma nessun essere vivente, INDIFESO merita un simile trattamento. Men che meno lo può legittimare con l'alibi dell'arte. E' semplicemente mostruoso.
Rimetto il link della petizione on line.
Orpheus
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ARTE SADICA-MOSTRARE UN CAGNOLINO MENTRE LO SI FA MORIRE DI FAME!

Il mondo è impazzito completamente… non esiste più il concetto che designa perfettamente le cose. I concetti sono sfumati, confusi, per giustificare la follia e la sete di sangue che alcuni individui serbano e manifestano con elegante disinvoltura. Così un bel giorno si è chiamata “arte” lo scempio diffuso da tale Guillermo Habacuc Vargas… non ricordatevi il nome, non è bene che si ricordi tale individuo…il nome è solo per designare la diffusione di una malattia mentale, espressa da un individuo, seguita purtroppo da molti. Perché si può puntare il dito contro l’assassino altrettanto quanto i suoi complici: e si può essere complici di un assassino anche tacendo semplicemente il delitto di cui si è stati testimoni.
Questo tizio, proveniente dalla Costa Rica e che da piccolo voleva fare l’artista,dato che non aveva strumenti né tantomeno capacità per dimostrare di essere un vero talento, che idea geniale ha?

Esporre nell’angoletto di una specie di museo un cane affamato,
vietando a tutti i visitatori di dargli da mangiare e da bere, per farlo morire a poco a poco…
perché la morte ed i maltrattamenti sono una sublime forma d’arte a cui si possa assistere.

Non credete?
C’è certamente un significato anche in questa esposizione
Un significato che giustifica ( io direi fa finta di giustificare) la banalità del male… un cane innocente, indifeso, e con sentimenti paragonabili a quelli di un essere umano, può essere sacrificato senza alcun problema per rappresentare la sofferenza di un popolo.
La sofferenza, la penuria dei bisogni primari dovrebbero insegnarci ad essere più sensibili verso ogni forma di vita che ci circonda: invece no, in alcuni individui rendono insensibili, disumanizzano, rendono inutili, nocivi.
Il cane che muore di fame, ignaro del perché di questa assurda privazione, rappresenta la Costa Rica nella manifestazione artistica dal titolo "Bienal Centroamericana Honduras 2008”.
Un sito si sta impegnando per boicottare le esposizioni di questo "artista"
decisamente malato di mente e non farlo partecipare a nessun altro evento:

http://www.petitiononline.com/13031953/petition-sign.html

A voi costa solo un click e segnare il vostro nome, niente di più semplice.
Non è possibile farsi promotori di diritti umani ledendo i diritti di altri esseri viventi.
L’arte non può diventare la scusa per manifestare i propri istinti crudeli nei confronti dei deboli e degli indifesi. Nel blog che sponsorizza la sua arte i commenti per fortuna si sono fatti sentire, ma visto che gli insulti erano parecchi hanno deciso di chiudere la libertà di manifestare la propria rabbia( se volete vedere lo scempio andare su questa pagina

http://www.marcaacme.com/blogs/analog/index.php/2007/08/22/5_piezas_de_habacuc )

Il cagnolino si chiamava Natividad…Habacuc ha pagato dei ragazzini per catturarlo.
Si è esibito a questa manifestazione lasciandolo morire di fame… lo scopo era proprio farlo morire di fame, sotto l’occhio di tutti.
Durante la macabra esibizione delle persone hanno chiesto la liberazione del povero animale ma l’”artista” ovviamente ha rifiutato.
Il messaggio sopra il cane morente? Una scritta fatta di crocchette che riportava la frase:"Sei quello che leggi" vale a dire tu leggi delle crocchette quindi "sei nient'altro che semplici crocchette".
Un messaggio decisamente irrazionale e senza senso per cui si è lasciato morire un cane privandolo delle cure necessarie.
Del resto, si giustificano i collaboratori dell'assassino, ormai il cane era ammalato d’inedia quindi anche in una condizione normale non avrebbe accettato né cibo né acqua. E anche questo era il messaggio:
i poveri cani o muoiono o si lasciano morire.
Sfido io se non c'è nessuno che lo porti in una clinica e gli fornisca flebo facendo il possibile per salvarlo.
Ho visto il sito di questa persona… è anche un "musicista".
Produce musica infernale, in realtà suona solo il chiasso, non si tratta nemmeno di heavy metal, è un genere paragonabile a pentole che cadono per terra.
Nel sito pubblica immagini inquietanti, come bamboline dal viso deformato,
e lui ed il suo gruppo si vestono da sadomasochisti.
Avrei voluto scrivergli che se ama tanto la morte tanto vale provarla su se stesso non condannare gli altri, ma sarebbe stato inutile.
Le persone folli non ascoltano che la propria follia, ciò che mi fa restare basita è che gli assassini abbiano sempre la libertà di esprimersi e di nuocere al prossimo finché essi stessi non crepano.
Firmate la petizione per favore,

http://www.petitiononline.com/13031953/petition-sign.html

seppelliamo nel silenzio qualsiasi forma di espressione di questi soggetti capaci solo di far del male,ma non seppelliamo nel silenzio le tracce della loro violenza così da poterle fermare una volta per tutte.

Ulteriori info su dove lanciare le vostre proteste

Dove si terrà l'esibizione:

Centro Nacional de la Cultura
Antigua Fábrica Nacional de Licores.
Avenida 3, calle 15/17. San José, Costa Rica.
Teléfono: (506) 257 7202 / 257 9370
Fax: (506) 257 8702

Email Address: info@madc.ac.cr

Inoltre vi do l'indirizzo di un'altra galleria d'arte che espone le opere di questo assassino e ha anche il coraggio di venderle. Se volete fare in modo che questa galleria lo cancelli dalle liste dei suoi artisti scrivete anche a :

info@jacobkarpio-galeria.com

Se volete scrivere usate questo form in inglese:

I am writing regarding the horrifying actions of Guillermo Habacuc Vargas,who paid local children to catch a dog on the street and then confined,starved and publicly displayed the dog as an "art" exhibit until the innocent animal died of starvation.I along with many people world wide am outraged that Guillermo habacuc Vargas has been selected to represent Costa Rica in "Bienal Centroamericana Honduras 2008",This man is by no definition of the word an artist he is a criminally insane sadist and enjoys inflicting prolonged suffering upon his innocent victims.he is a danger to all of society as it is well documented that those with the capacity to intentionally cause harm to an animal have the same capacity to harm humans.To state that this animal would have died eventually of natural causes is unjustifiable and beyond logical,rational thinking.To allow Guillermo habacuc Vargas to represent Costa Rica in Bienal Centroamericana Honduras 2008 will in no way benefit Costa Rica,the world is watching and the actions of this so called artist has brought much negative assumptions as to the humanity of the people of Costa Rica and the fact that the many witnesses of this animals suffering did nothing and that the organizers of this event allowed this rather than taking action to see that Guillermo Vargas be criminally charged with animal abuse is sending the world a message that Costa Rica consists of a cruel,uncivilized society that has no regard for life but enjoys viewing and contributing to the loss of life.Each and every person who knew of and witnessed the suffering of this innocent dog is equally as guilty of causing it's uncalled for death.
And to let this crime go unpunished and instead be awarded by Guillermo Vargas representing Costa Rica in Bienal Centroamericana Honduras 2008 is unacceptable and shameful not only to Costa Rica but to all participants of this event.I urge you,do not condone the heinous actions of Guillermo Vargas by allowing him to participation in Bienal Centroamericana Honduras 2008.He should be jailed and prosecuted to the fullest extent of law for this animals death,not representing Costa Rica as an artist for he is not an artist and to refer to him as such is an insult to all true artists.

Sincerely,
IL TUO NOME
Da Controcorrente
FACCIAMO GIRARE IL PIU' POSSIBILE!!!!
Orpheus

http://orpheus.ilcannocchiale.it/?r=80623

PELLICCE CINESI? NO GRAZIE!

PER CHI NON VUOLE VEDERE. MA DEVE SAPERE.

Questo filmato è qui sul mio computer. Da qualche giorno.

Non volevo vederlo

http://www.strasbourgcurieux.com/fourrure/ Clicca sopra e si apre)


Amo gli animali, mi sono detta. Faccio quello che posso per loro. Starei solo male. Per niente.

Poi ho deciso. Di vederlo. Di star male. Per un tempo che non finiva più.

Perché non basta "sapere". Occorre vedere per poter raccontare a chi non vuole farlo.

Perché voglio si sappia e si faccia sapere l'orrendo dolore che sta dietro ai belli articoli di pregio in pelle e pelliccia, rifiniti, bordati in pelle e pelliccia, che riempiono le vetrine dei nostri negozi, che invadono i nostri grandi magazzini (un sacco ne ho visti all’Upim, alla Rinascente, importati dalla Cina), che debordano dalle bancarelle dei nostri mercati.

Perché voglio che si pensi quando si sceglie un giaccone, un piumino, una borsa, un paio di guanti.

Per noi, per un regalo, magari per il prossimo Natale.

E non ci si possa dimenticare quello che qui si è visto o che io voglio comunque raccontare.

PER CHI NON VUOLE VEDERE. MA DEVE SAPERE

CINA. Animali. Bellissimi. Tipo procioni, tipo marmotta. Non me ne intendo. Grassi. Tenerissimi. Musi bellissimi. Tantissimi. In gabbie di filo di ferro. Strettissime.

Afferrati. Per la lunga coda stupenda. Sbattuti in terra una, due volte. Lasciati lì, a sobbalzare. Appena intontiti.

CON CALMA, SENZA FRETTA, TAGLIATE LE 4 ZAMPINE. SEGATE.

Il piede dell'aguzzino che li schiaccia sul collo. Li inchioda al terreno.

E SEMPRE CON CALMA, INCISI I MONCHERINI, AD UNO AD UNO.

Per preparare lo strappo. Lasciati lì. Ad aspettare.

PRIMO PIANO SUL MUSO. SUGLI OCCHI DOLCISSIMI. CHE LUCCICANO. BRILLANO. SPALANCATI. OGNI TANTO SOCCHIUSI.

APPESI. SCUOIATI. CON CALMA. SENZA FRETTA.

Magari sospendendo il "lavoro" per voltarsi a dire qualcosa. A un altro aguzzino. E lui che sobbalza, si contorce, spalanca la bocca.

E il pelo fa fatica a staccarsi, a lasciare i piccoli corpi.

E poi la carcassa. Buttata su un carro. Su una montagna di corpi nudi.

E mi dico:"...è finita... finalmente è finita."

Ma no, invece. Primo piano. Sulla carcassa di cui brillavano gli occhi.

Zoomata. Sul muso. Che spalanca la bocca.

Un'ultima ripresa, più d'insieme. In un altro sforzo, la povera testa scuoiata si alza, si gira. Si volta. Pare quasi a guardare lo scempio di quel che resta del suo corpo torturato.

Minuti e minuti che sono un'eternità. Un'agonia. Per me, che guardo soltanto. E per loro...?

E poi ancora. E mi chiedo quand'è che finisce.

E POI E’ LA VOLTA DEI CANI. BELLISSIMI. PELO RIGOGLIOSO.

STESSA ORRIBILE SORTE. STESSA AGONIA INFINITA.

Quelli il cui pelo compriamo sereni.

Credendo all'etichetta, alla commessa che ci rassicura "E' coyote, asian jackall, marmotta"

Come se, anche se volessimo crederle, coyote, sciacalli, marmotte fossero esenti dal dolore. Fossero cose. Animali torturati la cui pelliccia borda i cappucci delle nostre belle giacche a vento, dei nostri piumini e giacconi. Anche di marca. Di pregio.

Made in Italy, made in Usa, made in France. Di taglio perfetto. Dalle rifiniture precise. Esiste una legge in Italia. Per far stare tranquilli noi consumatori, si sa che è vietato importare pelli di cane e di gatto.

Peccato che in dogana vengano mistificate con nomi di fantasia o vengano dichiarate come volpi, agnello, lapin.

Peccato che per scoprirne la reale natura ci vorrebbe ogni volta un costosissimo esame del DNA, che nessuno è disposto a pagare.

Peccato che tutto questo pelo, di cane, di gatto o di qualsiasi altro animale costi una sofferenza atroce. Che neanche ci possiamo immaginare.

Il filmato prosegue. Animaletti deliziosi. Grandi e piccoli. Rinchiusi in attesa della loro sorte terribile. Uno sembra quasi giocare con un recipiente. Pare un piccolo orsetto, un cucciolo dalle movenze, bianco. Altri invece girano frenetici nelle loro prigioni. Disperati. Impazziti.

E POI TOCCA AI CONIGLI. Il famoso lapin, che acquistiamo tranquilli. Tanto, è il pelo dei conigli che mangiamo, che mangiano. Falso. Falsissimo. Guardare il filmato per credere. Appesi. Scuoiati vivi. Carcasse che si contorcono chissà ancora per quanto, dopo.

Tutto questo mi ha intristito e angosciato oltre ogni dire. Una giornata da dimenticare.

Ma la mia pena è niente a confronto di quella degli attivisti animalisti che si sono costretti a filmare queste atrocità. Per farci sapere quanto dolore si nasconde dietro tanti bei capi d'abbigliamento. Per renderci consapevoli delle nostre scelte. Anche quelle che sembrano banali, dettate dall'impulso di un momento.

ED E' ZERO A CONFRONTO DI QUELLO CHE SOFFRONO QUESTI ANIMALI.

E' orribile vedere questo filmato. Ma ancora più orribile è contribuire a torturare questi animali, colpevoli della maledizione di possedere una bella pelliccia.

Anche se non vedete il video, vi prego di far girare questa mia il più possibile. E magari proprio fra chi, non essendo a contatto con realtà animaliste, non conosce e non sa quanto male una scelta irragionata fa agli "animali non umani".

Grazie mille. Simonetta
Da Controcorrente


Orpheus


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LA CACCIA UN FALSO SPORT CRUDELE E ASSASSINO

Come ogni anno si ériaperta la stagione della caccia, uno "sport" in cui un uomo grande e grosso con un fucile a pallettoni spara su un essere indifeso e terrorizzato e lo ammazza.
Meno male che ogni tanto sbaglia la mira e impallina un'altro barbaro come lui.
Orpheus
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EUROPA-VIETATE PELLICCE DI CANI E GATTI

Questa volta il Parlamento Europeo ha agito in modo deciso ed efficace e l'Italia ha fatto da volano anche per i paesi più dubbiosi. La Commissione aveva proposto eccezioni per i prodotti di animali non allevati né uccisi per la produzione di pelliccia, ma, alla fine, è passato il divieto totale di commercio delle pellicce di cane e gatto in tutto il territorio dell'U.E. Già nel 2001 l'Italia aveva adottato tale provvedimento auspicando che fosse approvato anche dagli altri paesi membri, ma le resistenze lobbistiche di taluno ne ha ritardato l'approvazione. Nel 2003, anche per la vibrante protesta della pubblica opinione, il Parlamento aveva chiesto alla commissione di elaborare un progetto che vietasse, produzione, importazione, esportazione e vendita di pelle e pellicce. Il deputato inglese Arlene McCarthy ha dichiarato: "Ho ricevuto una petizione firmata da oltre 250.000 cittadini britannici. C'è piena evidenza dei trattamenti disumani cui sono sottoposti cani e gatti allevati per la produzione di pellicce". Come noto, capi d'abbigliamento vari e giochi di peluche per bambini, nascondono, sotto etichette false, pezzi di pelliccia di cane e gatto, per lo più provenienti da paesi come Cina, Tailandia, Filippine e Corea, dove si calcola che, ogni anno, vengano massacrati atrocemente oltre due milioni di tali animali allevati con modalità vergognose. Per la verità anche le ditte produttrici di pellicce avevano adottato un codice di autoregolamentazione che prevedeva l'esclusione, dai capi messi in vendita, di qualsiasi minimo inserto appartenente alle specie canina o felina. Purtroppo però questo non è bastato, come ampiamente provate dai test sul DNA fatti dagli animalisti. L'associazione Human Society International sostiene di avere le prove che nel 2005 sono stati allevati, per la produzione di pelliccia, cani e gatti nella Repubblica Ceca, membro dell'U.E dal 2004. Fatto sta che inserti di pelli feline e canine continuavano a circolare nei mercati europei. A questo punto il Parlamento, sotto la pressione dell'opinione pubblica, ha reclamato "un divieto totale e non una restrizione" prevedendo come unica deroga eccezionale disposizioni che consentono il commercio solo a fini educativi e d'imbalsamazione. Il divieto entrerà in vigore con il primo gennaio del 2009.
Oscar Grazioli.
FINALMENTE
Orpheus

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SALVIAMO GLI ASINELLI

Solo alla festa dell'Unità 2006 che si è tenuta a Cremona si sono consumati 100 kg di stufato d'asino servito con la polenta. In genere, per una Festa dell'Unità, se ne consumano in media 200 chilogrammi. Sono ben 61 le feste dell'Unità che si svolgono nel solo mese di giugno nelle province lombarde.
Fermare il massacro degli asinelli destinati a diventare stufato nelle feste dell’Unità (e nelle altre feste e sagre di paese) di questa estate. Questo è l’obbiettivo non solo simbolico che si propone l’associazione italiana difesa animali ed ambiente (AIDAA) attraverso una petizione via email da inviare a tutte le feste di paese e dell’unità che in provincia di Milano ma non solo mettono nel menù lo stufato di asino. Salviamo gli asinelli lasciandoli vivere, si tratta di un gesto di civiltà che riteniamo praticabile. Non sarà certo infatti rinunciando ad un piatto di stufato d’asino che si cambia la propria vita, mentre decine di asinelli salvati possono essere utilizzati per mille motivi a partire dalla pet-terapy fino all’uso in agricoltura dove gli asini sono dei veri e propri pulitori non solo di zone agricole ma anche dei bordi delle strade. Come aderire alla petizione che chiede la sospensione dal menù dello stufato d’asino e che promuove la salvezza degli asinelli? Basta inviare una e-mail con il seguente testo: “ABOLITE LO STUFATO D’ASINO DAL MENU’ DELLA FESTA DELL’UNITA’ DI PREGNANA MILANESE PREVISTO PER IL GIORNO 21 GIUGNO 2007 E SALVATE GLI ASINELLI DESTINATI A DIVENTARE STUFATO”. Le mail vanno firmate e datate ed inviate ai seguenti indirizzi di posta elettronica: salviamogliasinelli@libero.it e dspregnana@virgilio.it.
La petizione a favore degli asinelli (a cui centinaia di persone hanno già aderito), é sostenuta anche da Oscar Grazioli di Libero e ha provocato l'indignazione dei Kompagni che si sono visti minacciati nei loro standard culinari e hanno intasato le linee di Libero e dell'AIDAA con telefonate furibonde in difesa del diritto allo stufato di somarella con polenta, sostenenendo "voi non capite niente» e che «gli asini vanno mangiati perché sono gustosi, festa dell'Unità o meno". Come mai Pecoraro Scanio il nostro "verde paladino", vegetariano, animalista e blablabla... ai Kompagni non fa notare che alle feste dell'Unità invece di mangiare polenta e asinelli, la stessa potrebbero mangiarla con i funghi o col gorgonzola (fantastica la polenta "uncia) e non perderebbero nulla?
Orpheus
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