martedì 10 agosto 2010

SALERNO, STRAGE DI CANI:"UCCISI DA CIBO AVVELENATO"

leggo.it

10 08 2010
SALERNO, STRAGE DI CANI:
"UCCISI DA CIBO AVVELENATO"

Almeno una decina di cani sono stati uccisi con del cibo avvelenato nei giorni scorsi ad Omignano, in provincia di salerno. Questo è quanto si sostiene nelle telefonate arrivate negli ultimi giorni al telefono amico di Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente). Al telefono dell'Aidaa è stata descritta una situazione di vera e propria moria di cani, avvelenati probabilmente da qualche abitante della zona per risolvere il problema del randagismo. Sempre secondo le segnalazioni pervenute al telefono amico di Aidaa, inoltre, i cani trovati morti (anche nei pressi di abitazioni e negozi, con conseguente pericolo per l'igiene) anzichè essere inviati all'istituto di zooprofilassi per la verifica delle cause del decesso e per l'individuazione del tipo di veleno utilizzato sono stati raccolti in maniera impropria dagli addetti alla pulizia urbana e smaltiti come semplice rifiuto. Aidaa e del presidente nazionale dell'associazione Lorenzo Croce di inviare un esposto alla procura della repubblica di Salerno per chiedere di indagare su quanto accaduto e di accertare le responsabilità. Allo stesso tempo, il presidente dell'Aidaa ha inviato una lettera al sindaco del comune di Omignano per chiedere che si faccia chiarezza sull'intera vicenda in quanto l'avvelenamento dei cani attraverso bocconi killer è un reato perseguibile penalmente.









http://www.leggo.it/articolo.php?id=75680

PITBULL SI LANCIA DA 7° PIANO E MUORE: "LASCIATO DA SOLO"

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PITBULL SI LANCIA DA 7° PIANO
E MUORE: "LASCIATO DA SOLO"


Un pitbull stamani è precipitato dal settimo piano di un appartamento a Roma, in via Prenestina, ed è morto schiantandosi prima su un motorino e poi su un'auto in sosta. È accaduto verso le 8.30, all'altezza del civico 282. A quanto si è appreso dai vigili urbani del VI gruppo, che si occupano delle indagini, quando l'animale ha varcato la ringhiera del balcone era solo in casa. I proprietari del pitbull, sempre a quanto riferito dalla polizia municipale, sono in vacanza ed avevano incaricato una persona di portare il cibo all'animale. Danni lievi per l'auto, più rilevanti per il ciclomotore.

ESPERTO: "ABBANDONO SOCIALE" Il pitbull che questa mattina a Roma è precipitato dal settimo piano di un palazzo potrebbe essersi buttato di sotto perchè in preda alla sindrome da abbandono sociale, «un comportamento non raro negli animali e non legato alla razza», secondo Enrico Alleva, studioso del comportamento animale dell'Istituto Superiore di Sanità. «Di solito avviene quando c'è un cambiamento nella struttura sociale della famiglia - precisa Alleva - l'animale si sente socialmente isolato e può commettere atti irrazionali». Nel caso del pitbull, i proprietari erano andati in vacanza dopo aver incaricato una persona di portargli il cibo. Il cane, secondo Alleva, prima di superare la ringhiera del balcone «era in preda ad un'agitazione psico-motoria» e potrebbe aver saltato «nel tentativo di riunirsi alla famiglia». La sindrome da abbandono sociale, per l'esperto dell'ISS, si manifesta negli animali dopo 2-4 settimane, «quelli più resistenti possono arrivare fino a 6-8 settimane». Il caso del pitbull a Roma, segue di due giorni un altro evento analogo verificatosi a Lana, in provincia di Merano, in cui un cane si è buttato dal terzo piano, dopo essere stato lasciato solo dalla padrona. «È probabile che questi animali abbiano sofferto terribilmente per il distacco affettivo dai loro proprietari - commenta in una nota l'Ente Nazionale Protezione Animali - e la sofferenza si traduce, spesso, in uno stato di fortissimo stress emotivo e di inquietudine». L'Enpa suggerisce che prima di lasciare un cane in casa da solo sarebbe «buona norma educarlo alla separazione, lasciandolo in custodia per poche ore per volta prima di partire. Così il cane non soltanto si abitua alla lontananza affettiva ma comprende che la separazione è temporanea». «Ci sarebbe una grossa responsabilità» dei proprietari - aggiunge Pasqualino Santori, presidente del Comitato di Biotetica per la Veterinaria - se si trattasse di un caso in cui il cane è stato lasciato solo, «perchè non si è avuto il tempo di organizzare la partenza per tempo e abituare l'animale a stare da solo in casa».

IN ITALIA NON È FACILE Lasciare solo il cane a casa mentre si va in vacanza, come ha dimostrato oggi il pitbull che si è lanciato dal settimo piano a Roma, può essere tanto crudele quanto abbandonarlo. Ma è anche vero che non è affatto facile portarlo in vacanza. Lo sanno bene le migliaia di proprietari del miglior amico dell'uomo. Ristoranti, alberghi, spiagge, parchi spesso sono out alla loro presenza e creano disagi non indifferenti a chi non se ne separerebbe mai, nemmeno in moto. È il caso di un signore della Versilia, che aveva messo sul sedile posteriore della sua motocicletta un maltese di piccola taglia con tanto di casco e che è stato multato (78 euro) dai vigili: il codice lo non consente. Anche portare il cane in spiaggia, o fare il bagno insieme tra le onde può costare salato. Le cosiddette 'Bau Beach', dove ciò è permesso, infatti non sono molte. Lo scorso anno secondo i dati dell'Aida sono stati oltre 59 mila i proprietari di cani multati, in media di circa 400 euro. Quel che è peggio è che non sempre sui litorali sono segnalati i divieti. All'estero alberghi, pub pensioni, stazioni di servizio hanno spesso aree riservate agli amici a quattro zampe. La loro presenza è ben tollerata nei luoghi montani, anche per la vastità degli spazi rispetto ai più affollati litorali. In Italia, per «dare una zampa» ai proprietari in difficoltà, sulla scia di ciò che avviene all'estero, è stato attivato il sito pets-hotel.it, realizzato da Federalberghi - Confturismo, con il patrocinio del ministero del Turismo. Nel suo database sono presenti più di 11.500 alberghi in grado di ospitare animali.

http://www.leggo.it/articolo.php?id=75685

lunedì 2 agosto 2010

Strage di balene in Danimarca: l’acqua si tinge di rosso, l’umanità di nero


02/08/2010 - 20:08
Strage di balene in Danimarca: l’acqua si tinge di rosso, l’umanità di nero






Si chiamano delfini balena, o globicefali, o ancora balene pilota e sono degli animali estremamente socievoli, tanto che, da sempre, nuotano fino a riva per fare visita agli esseri umani, i loro carnefici.Per fare che niente sia lasciato al caso i residenti del luogo “aiutano” gli animali a correre incontro alla loro morte, spingendoli dove l’acuqa è meno profonda con l’ausilio dei motoscafi. Le isole Far Oer, sotto la giurisdizione territoriale della Danimarca, ma che in realtà godono di autonomia invidiabile, sono il teatro di ciò che da molti è considerato un vero e proprio scempio, commesso dagli abitanti ai danni dgli ignari cetacei, in quella che pare addirittura configurarsi come una festa.

Secondo il blog di Beppe Grillo infatti “le scuole chiudono e i bambini si recano in spiaggia insieme ai genitori. La popolazione, vestita con i costumi tradizionali, si appresta a ricevere i cetacei“. Quando le balene arrivano “l’accoglienza a loro riservata è fatta di uncini, asce e coltelli. Gli “addetti” piantano le loro armi nelle carni degli animali, mamme con i loro piccoli, o maschi adulti e potenti non fa alcuna differenza, fino a quando questi iniziano ad urlare, quasi come fossero umani. Fatto questo, la seconda fase è quella del coltello, con il quale “affettano”, ancora viventi, le balene, portandosi via le loro carni. Ciò che resta dei cetacei, pare venga lasciato in spiagga a marcire, e il “ciò che resta”, talvolta, è ancora vivo.

L’assurda pratica va avanti almeno dal 1709 e non accenna ad arrestarsi. Poche settimane fa, un’attivista dell’associazione Sea Shepard è riuscito a farsi passare come studente in vacanza ed ha documentato l’incredibile massacro. Le immagini sono a dir poco raccapriccianti. La giustificazione? L’economia locale, una delle tante, ma già anni fa Greenpeace spiegava che, quel massacro, “non è un’attività di sostentamento per le popolazioni locali“, e continua tutt’ora a spiegarlo.

Pare non ci senta nessuno, tutti però possono vedere, l’acqua, che da un colore azzurro-verde, passa, in pochi minuti ad assumere una tonalità rosso sangue, quello delle balene. Immersi per metà in quel sangue, passeggiano tranquillamente i bambini, una camminata forse considerata addirittura istruttiva, più ancora che andare a scuola, visto che addirittura le strutture scolastche vengono chiuse per l’occasione. Uno scenario che nella sua completezza è inquietante, soprattutto per ciò che rappresenta.

C’è da riflettere, senza voler fare della filosofia, se questa non sia, come altre a dire il vero, una delle tante pagine nere della storia umana. La stessa pagina, dello stesso libro, che si ripete automaticamente da alcuni secoli.E’ davvero così differente, il massacro sistematico degli esseri umani e quello ai danni di animali? E’ davvero chi, o cosa ( per i più pretenziosi) viene ucciso ciò che va considerato nel valutare la gravità di un atto, o è forse il principio, la ragione che muove quello stesso atto, che andrebbe presa maggiormente in considerazione? Qui non si tratta di fare discorsi animalisti, che ovviamente, nella loro totalità, condannano simili iniziative, si tratta invece di pensare in modo molto approfondito a cosa succede nelle Far Oer, al valore che viene dato al concetto di vita in se stessa.

Non si vuole nemmeno contestare l’uccisione di quei poveri animali, e lo si dovrebbe fare, ma qui il punto è ancora un altro, paradossalmente, perchè ciò che appare davvero insopportabile agli occhi dell’uomo comune, è il modo, con il quale i delfini balena vengono sterminati, un modo che non è possibile non definire come infinitamente crudele. Nemmeno è possibile riuscire a credere, a dir la verità, che l’acqua che si tinge di rosso sia interpretato dalla popolazione locale come un’occasione festosa, un qualcosa da celebrare; ma se davvero così fosse, allora, sostenere che l’umanità, in quel caso, si sia tinta di nero, un nero che odora di morte, non sarebbe poi forse così lontano dalla realtà.

A.S.



http://www.newnotizie.it/2010/08/02/strage-di-balene-in-danimarca-lacqua-si-tinge-di-rosso-lumanita-di-nero/