mercoledì 16 aprile 2008

GREENPEACE-BALENE-STRAGE LIMITATA

AMB - Balene, Greenpeace: Rientra flotta nipponica, strage limitata

Roma, 15 apr (Velino) - Dopo una “fallimentare” missione di caccia la Nisshin Maru, la nave macelleria della flotta baleniera giapponese, è entrata oggi nel porto di Tokyo per scaricare carne di balena. Gli attivisti di Greenpeace hanno circondato la nave nipponica aprendo uno striscione con la scritta “Failled”. Il governo del Giappone, per continuare la sua “ricerca scientifica” che fino a oggi è costata la vita a oltre otto mila balene, si era assegnato una quota di 935 balenottere minori, 50 balenottere comuni e 50 megattere e dopo le prime proteste internazionale aveva dichiarato di rinunciare alle megattere. Secondo l’Agenzia ittica giapponese le baleniere nipponiche, braccate dalle navi degli ambientalisti della Sea Shepherd, sono riuscite a pescare soltanto 551 balene nell’anno fiscale 2007, chiuso a fine marzo, ovvero il 60 per cento della quota prevista in partenza di quasi 900 cetacei da catturare e studiare - secondo la motivazione usata - a fini scientifici. Stando al rapporto dell’Agenzia ittica, che ha presentato lunedì il bilancio dell’ultima stagione di pesca alle balene nell’oceano Antartico, tutti i 551 cetacei arpionati dalle baleniere nipponiche appartengono alla specie Minke, di cui era stata prevista una cattura di 850 esemplari.

Il ministero della Pesca del Giappone ha dichiarato che la quota non è stata rispettata a causa delle “interferenze”, cioè delle attività di protesta. La nave di Greenpeace “Esperanza” ha infatti inseguito la Nisshin Maru per quindici giorni, bloccando le operazioni di caccia di tutta la flotta. Prima dell’inizio della stagione di caccia, l’Istituto per le Ricerche sui Cetacei, che per conto del governo nipponico conduce il programma di caccia baleniera, aveva dichiarato che c’era un “rapido aumento” delle balenottere comuni: addirittura nove mila esemplari solo in due aree limitate dove hanno operato i balenieri. “Il fatto che non siano riusciti a trovarne nemmeno una è un’ulteriore prova del penoso livello di questa ‘ricerca’ - si legge nella nota di Greenpeace -. Se era una ricerca scientifica, perché la Nisshin Maru è scappata per quasi otto mila chilometri? E come mai non sono riusciti a catturare nemmeno una balenottera comune? Dovevano essercene nove mila in un fazzoletto di mare, ma non ne hanno trovata nemmeno una!”. L’associazione ambientalista, inoltre, ha chiesto di investigare sulle numerose irregolarità osservate durante la caccia baleniera, come il rifornimento in zona vietata (l’Antartide è considerato “Area Fragile”) e il commercio di carne di balena con Panama in violazione delle norme della Convenzione Cites sul commercio di specie protette. “Ormai è chiaro che la caccia baleniera è una vergogna - conclude la nota di Greenpeace -, e sempre di più anche nei media nipponici ci si chiede perché il governo del Giappone continui a erogare sussidi per un’attività contro cui monta un’opposizione crescente dentro e fuori il paese”.

(fed) 15 apr 2008 13:42
http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=530186

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