lunedì 18 febbraio 2008

LA CACCIA ALLE BALENE

L'accordo tra Stati Uniti e Giappone per bloccare la caccia alle balene c'è. Lo ha annunciato l'ambasciatore americano a Tokyo, Thomas Schieffer, a un gruppo di giornalisti. La firma, se confermata anche da parte del governo nipponico, sarebbe un evento storico. Primo, perché la caccia alle balene è un'atrocità che nel XXI secolo non dovrebbe più esistere, così come quella delle foche in Canada. Secondo, perché il Giappone è il principale Paese cacciatore. Da solo ne uccide oltre mille, più della metà del totale ufficialmente denunciato, anche se i numeri veri non si sapranno mai. Per questo dichiarazioni del genere sono così importanti. L'ambasciatore ha detto che un gruppo di negoziatori americani e giapponesi ha studiato un documento proposto dagli Usa per porre fine alla mattanza. Per Schieffer si sarebbe giunti a un accordo affinché non si caccino più cetacei almeno fino alla prossima conferenza della Commissione Baleniera Internazionale, che si terrà in Cile a maggio del 2008. Gli Stati Uniti, così come l'Australia, stanno facendo sempre più pressioni su Tokyo perché proprio per queste settimane il governo nipponico ha programmato la più grande caccia "per scopi scientifici" mai fatta finora. Il Giappone, con la Norvegia, è il Paese che sfida apertamente ogni disposizione internazionale contro l'uccisione dei cetacei, e a poco può la Commissione Baleniera Internazionale. L'organiz zazione è l'unica a fornire le linee guida sulla caccia per evitare che si ripeta quello che è accaduto nel 1961, dove il numero di esemplari uccisi arrivò a 66.000. La Commissione ha reso operativa, nel 1986, una moratoria contro la caccia commerciale. L'anno dopo il Giappone ha dato il via a quella per "scopi scientifici". Di peggio fa solo Oslo, che dal 2001 ha ufficialmente ripreso il commercio internazionale della carne e del grasso delle balene. In queste settimane tutto è pronto per l'ultimo eccidio: la più grande mattanza mai organizzata dal Giappone. Si tratta di cinquanta balene che si dirigono verso l'Antartide per l'estate. È uno dei momenti in cui gli animali sono più esposti perché migrano verso sud lungo la costa australiana. Canberra ha fatto già sapere che scorterà le balene dall'alto, monitorandole con appositi aerei. Intanto tutti aspettano la conferma del governo giapponese sull'ac cordo con Washington, che salverebbe quei cinquanta cetacei.
fonte Libero
Si stanno estinguendo ma ancora c'é chi dà la caccia a questo gigante buono del mare. Comunque qualcuno ci prova a fermare le mattanze. Grazie agli USA.
Orpheus



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