lunedì 18 febbraio 2008

ARTE SADICA E CRUDELE-FRULLARE I PESCIOLINI ROSSI!

Peter Meyer, direttore del Trapholt Art Museum di Kolding (Danimarca), posa davanti ai frullatori con pesciolini rossi che facevano parte di una mostra allestita nello scorso mese di febbraio (2003). L’installazione, creata dall’artista danese di origine cilena Marco Evaristi, veniva azionata dai visitatori, spingendo il bottone che metteva in moto l’elettrodomestico. Ciò è valso a Meyer una denuncia per crudeltà nei confronti degli animali. Il tribunale lo ha assolto, perché i pesci morivano “all’istante” e “in modo umano”.

C’era una volta l’Arte, che scaturiva dalla parte migliore dell’essere umano, la più bella, quella che avvicinava a Dio per chi è credente, al mistero dell’universo per chi non lo é. Quella che toglieva il fiato, che faceva salire agli occhi lacrime di commozione.Quell’arte è morta insieme ai suoi più insigni rappresentanti.
Adesso tutto e' arte, e c’è anche chi fa passare per arte la crudeltà umana, il sadismo di chi si accanisce contro i più deboli e indifesi.
Capita quindi che in quel di Danimarca frullare pesci rossi sia considerata arte e in quel di Costarica far morire di fame e di sete un cane, anche.
Quello che lascia senza parole, ovviamente a parte l’iniquità dei presunti artisti, è che i visitatori delle mostre si sono mostrati indifferenti a tanta crudeltà, e che un tribunale abbia persino assolto il frullatore di pesci rossi vivi, perchè questi morivano in modo rapido ed "umano". Dando così all'aggettivo "umano" una valenza spietata, che ben si adatta all'animo di certi pseudo artisti.
D'altronde se un orinatoio é fra le opere più influenti del '900, il "frullatore di pesci", magari diventerà quella più rappresentativa del terzo millennio, perchè riflette il totale annullamento di ogni valore,
la totale resa dell'intelletto, dell'etica, dell'umanità, della compassione, del rispetto verso gli altri e verso la natura, alla PROVOCAZIONE estrema, che ha un'unica prerogativa disgustare lo spettatore.
Un mondo alla rovescia che si accanisce contro chi non può difendersi.
Orpheus



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